lunedì 13 dicembre 2021

Pride and Prejudice (Marvel Illustrated)


Autrice: Nancy Butler

Illustrazioni: Hugo Petrus

Lingua: inglese

Genere: fumetto

Prima pubblicazione: ottobre 2011




Nancy Butler - scrittrice - e Hugo Petrus - artista - sono gli autori di questo adattamento in formato fumetto del romanzo austeniano Orgoglio e Pregiudizio.

La storia è ben narrata, spesso usando espressioni direttamente dal testo originale, anche se purtroppo il personaggio di Mary è quasi assente.

Il disegno è - ahimè - "tipico" Marvel, per cui i tratti somatici dei personaggi non sono eleganti, ma piuttosto grossolani, e le donne non sono belle, ma per lo più sembrano appartenere ad un altro genere, molto più... speziato del romanzo di Jane Austen. C'è però da dire che i baffi di zio Gardiner mi sono risultati simpatici e gli abiti sono resi bene.

Le tavole a volte richiamano quasi in copia carbone il film del 2005, così come alcuni personaggi, come Caroline o lo stesso Darcy, ma ciò non mi è dispiaciuto.

La resa di alcune scene è piuttosto gradevole, come quella in cui Lizzy legge la lettera di Darcy all'aperto, o quella in cui i due protagonisti principali discutono dopo la prima, disastrosa, proposta di matrimonio.
Alcune, invece, mi hanno lasciato quanto meno perplessa. Un esempio su tutti, l'espressione di Elizabeth nell'ascoltare le parole di devozione di Darcy.


Tutto sommato, la lettura si è rivelata piacevole, e può esserlo soprattutto se ci si avvicina al volume senza troppe aspettative.

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La copertina: davvero molto carina l'idea di renderla come se si trattasse di una rivista, ed Elizabeth è veramente graziosa... ma c'è un grosso "ma". Le tavole all'interno del volume non rispecchiano per niente lo stile della copertina, che infatti non è stata disegnata da Hugo Petrus. Questo potrebbe dare un'idea sbagliata del contenuto, e deludere i lettori.

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Descrizione: Tailored from the adored Jane Austen classic, Marvel Comics is proud to present PRIDE AND PREJUDICE! Two-time Rita Award-Winner Nancy Butler and fan-favorite Hugo Petrus fathfully adapt the whimsical tale ofLizzy Bennet and her loveable-if-eccentric family, as they navigate through tricky British social circles. Will Lizzy's father manage to marry off his five daughters, despite his wife's incessant nagging? And will Lizzy's beautiful sister Jane marry the handsome, wealthy Mr. Bingley, or will his brooding friend Mr. Darcy stand between their happiness? 

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Rating: 3,5/5

domenica 24 ottobre 2021

Teresa degli oracoli


Autrice: Arianna Cecconi

Lingua: italiano

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: gennaio 2020





Da dieci anni Teresa non parla e non si muove, ma, coricata in un letto al centro del salotto, partecipa a suo modo alla vita quotidiana della "casa del fico". Quando il medico annuncia che la matriarca sta per andarsene, le figlie, la nipote, la cugina e la badante peruviana si stringono attorno la lei.

La casa diventa così quasi una bolla avulsa dal mondo, in cui le donne di famiglia - che "finisce con la a perché è femmina" - ripercorrono i sentieri più accidentati delle proprie vite e si liberano finalmente dalle paure e dalle proprie catene.

Teresa degli oracoli è romanzo che gioca abilmente con vari piani temporali e ci restituisce una storia che definire saga familiare è troppo, ma che ci si avvicina, raccontando l'origine della famiglia, dal matrimonio non desiderato di Teresa, ai rimpianti della nipote Nina, voce narrante.
A questo proposito, il fatto che la donna chiami per nome gli altri personaggi, e non "nonna", "mamma", "zia" - certo per rendere la storia più scorrevole - sembra abbastanza innaturale e qualche volta non mi ha permesso di calarmi completamente nella storia.

Tutte le donne, proprio come la matriarca immobile nel proprio letto, sono bloccate all'interno della propria vita: Rusì è stata testimone delle conseguenze della guerra, e poi il caso ha distrutto il suo sogno d'amore, rendendola incapace di vivere nel mondo; Irene ha seguito il proprio cuore, ma si ritrova sola, con addosso la necessità di muoversi e spostarsi; Flora ha pagato a caro prezzo la chiusura mentale e la malvagità altrui; Pilar ha abbandonato da anni il proprio paese e i propri figli e continua a portare ogni giorno un pezzettino delle proprie tradizioni nella casa del fico; Nina, dopo alcune scelte difficili, è come pietrificata, anche nel corpo.


Tutte queste donne si ritrovano insieme nella casa del fico, in cui per qualche giorno creano un bozzolo, come quello appeso al letto di Teresa, come quelli che lavorava suo marito.
Attraverso sogni, ricordi e segreti finalmente svelati, ognuna di loro cerca, per quanto possibile, di liberarsi da timori e sensi di colpa e di riappropriarsi della propria vita per andare finalmente avanti.

Il romanzo mi è piaciuto molto, tuttavia verso la fine mi è sembrato che si calcasse troppo la mano sugli aspetti "magici" dell'esistenza delle donne.
Mi sono commossa nel leggere di questa nonna che, nonostante avesse vissuto una vita che non aveva scelto, aveva fatto del proprio meglio per far sentire amati coloro che la circondavano, e ne è una prova il fatto che, negli ultimi giorni della sua vita, si trovi circondata da donne che non possono far altro che ricordarla con affetto - e che l'hanno amata ed accudita durante i dieci, lunghi anni, in cui tutto di lei, tranne il corpo, era già andata via -.
Mi è dispiaciuto per il suo matrimonio poco felice e per la solitudine di Irene, mi si è spezzato il cuore all'idea delle vite non vissute di Rusì e Flora; per quell'unico momento di felicità che, solo, era riuscito a sostenere Teresa per tutta la vita, e per il desiderio di Pilar per la propria, amatissima terra, per la sua impossibilità di veder crescere i figli.
Avrei letto ancora e ancora aneddoti riguardo a tutte loro, soprattutto Teresa, Rusì e Pilar.

Il romanzo si chiude con un grande, corale messaggio di speranza, eppure non ho potuto fare  ameno di pensare che la storia ci abbia detto anche questo: che il tempo non lo si recupera, che le vite non vissute non godono di nessun riscatto, che ciò che perdiamo non potremo mai più riaverlo indietro.

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La copertina: mi piace l'illustrazione di nonna Teresa che lavora a maglia quella che è - immagino - la metafora della storia della sua famiglia, nonché la scelta di utilizzare una gamma di colori molto ristretta.

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Quarta di copertina: Teresa custodisce da sempre un segreto da tutta la vita e per questo, quando intuisce che la sua memoria inizia a fare acqua come un colino, decide di sdraiarsi nel letto e restarci, zitta e immobile. Per dieci anni, non si alzerà più. Ma le figlie Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante Pilar e Nina, la nipote, non sono disposte a rinunciare a lei: spostano il letto al centro del salotto, al cuore di una famiglia - che è donna perché finisce con la "a" - diversa da tutte le altre. C'è infatti Irene, che è nata con ai piedi dodici dita, e Pilar, che sa distinguere i sogni che nascono da dentro e quelli che arrivano da fuori; c'è chi come Rusì dorme con una torcia da minatore sulla fronte, e chi di nascosto appende bachi da seta al letto di Teresa. E ognuna di loro, per paura, senso di colpa o incapacità ad abbandonarsi al proprio futuro, vive a metà. Fino al giorno in cui, richiamate dalle preoccupazioni del medico, tutte si stringono attorno a quel letto per vegliare la matriarca. Nella condivisione e nei silenzi si aprono a poco a poco spiragli: Teresa li asseconda rivelando, notte dopo notte, quattro oracoli che aiutano le donne a sciogliere i nodi che limitano le loro esistenze. Così, forse, Teresa potrà finalmente liberare se stessa.
In Teresa degli oracoli la scrittura di Arianna Cecconi dà vita a un immaginario al contempo realistico e magico, che ci scuote nel riso e nella commozione, scavando al fondo dei nostri segreti.

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Rating: 4/5

martedì 12 ottobre 2021

Le sette morti di Evelyn Hardcastle (audiolibro)


Autore: Stuart Turton

Lingua: italiano

Titolo originale: The seven deaths of Evelyn Hardcastle

Genere: mystery / fantasy

Prima pubblicazione: ottobre 2019

Voce narrante: Alessandro Castellucci


Aiden si sveglia ogni mattina a Blackheath House, per vivere lo stesso giorno, ma in corpi diversi. Il suo scopo è scoprire l'assassino di Evelyn Hardcastle, e liberarsi finalmente del gioco macabro nel quale sembra intrappolato. Non conserva nessun ricordo della sua vera identità o della sua vita precedente, ma di una cosa è certo: farà di tutto per salvare anche Anna  - chiunque lei sia -, anche se, a quanto pare, le regole del gioco non permettono che ci siano due vincitori...

Le sette morti di Evelyn Hardcastle è uno di quei romanzi, come L'uomo che voleva uccidermi, di cui, credo, la lettura del cartaceo risulterebbe più soddisfacente rispetto all'ascolto dell'audiolibro.
La storia è troppo lunga, spesso troppo tortuosa, e qualche volta durante l'ascolto mi sono distratta; i nomi degli innumerevoli personaggi e le distinzioni tra questi si ricorderebbero meglio leggendoli, piuttosto che ascoltandoli (mi è capitato più volte, soprattutto verso la fine, di confondere due degli invitati a Blackheath o di pensare erroneamente che fossero la stessa persona).

Di certo l'idea alla base della trama è geniale, in buone mani ne verrebbe fuori un film interessante.
Lo stile è tra i migliori in cui mi sia mai imbattuta, chiaro, ricco, mai ridondante.
L'ambientazione della storia è intrigante: Blackheat è stata una dimora splendida, lussuosa, ma in seguito ad un luttuoso avvenimento è stata lasciata alla decadenza e alla rovina. Il suo risveglio avviene grazie ad una festa, a cui i proprietari hanno invitato, oltre a qualche nuova conoscenza, tutti gli amici che si trovavano in quello stesso luogo nel giorno della tragedia.
Gli uomini nel cui corpo Aiden si trova a vivere uno degli otto giorni previsti dal gioco - prima del default e di un nuovo inizio -, sono tutti diversi per caratteristiche fisiche e soprattutto psicologiche, ed è interessante che il protagonista non possa fare a meno di assimilarne qualcuna, a volte risultando svantaggiato da una mole troppo possente o da un carattere troppo irascibile, altre approfittando di una mente particolarmente acuta o di un occhio piuttosto attento. 

L'indagine per scoprire l'assassino di Evelyn riserva più di una sorpresa, eppure alla fine ho trovato noiosa e banale la scena in cui il personaggio colpevole spiega per filo e per segno cosa è accaduto e perché, così come la sua personalità, ovvero quel misto di malvagità e pazzia già visto e rivisto innumerevoli volte.
L'entrata in scena di Lacrima d'argento, l'accenno ai superiori, il motivo del gioco, hanno tutti contribuito a rendere meno affascinante la trama, a cui avrebbe invece giovato che alcuni aspetti fossero rimasti vaghi e in cui il motivo della presenza di Annabel a Bleackheat mi è parso un improvviso e spiacevole ritorno alla realtà, così stridente con l'ambientazione e il tempo in cui sembrano vivere gli invitati alla festa.

Ho apprezzato il tema del perdono, delle seconde possibilità, e il fatto che chi siamo non è da ascrivere alle situazioni in cui veniamo a trovarci, ma alle nostre scelte e alla volontà di non cedere alla parte peggiore di noi.

La voce narrante: ottima. Alessandro Castellucci non solo legge in modo encomiabile, ma riesce a dare ad ogni personaggio una intonazione diversa, tanto che quasi sempre - ed è una vera fortuna, in una storia con così tanti attori - si può capire chi di loro stia parlando.

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La copertina: interessante, ha contribuito a rendermi curiosa rispetto al contenuto del romanzo. Bello il colore dominante e il disegno simile ad un pop-up con diversi personaggi, che fa pensare a un gioco di ruolo, nocciolo, anche se in una versione "particolare", dell'intera storia.

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Trama: Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell’alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d’artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell’attimo in cui esplodono nell’aria i preannunciati fuochi d’artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell’acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L’invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell’acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l’assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House...

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Rating: 3,5/5
Voce narrante: 5/5

domenica 19 settembre 2021

Mini Recensioni [4] - Easy Classics

JANE EYRE

Autrice: Stephanie Baudet
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: luglio 2021


Questa di Stephanie Baudet è una trasposizione del romanzo di Charlotte Bronte che, in poco meno di 100 pagine, riesce a riassumere in modo piuttosto soddisfacente la storia di Jane Eyre. La collana è dedicata a un pubblico di piccoli lettori, ma il volumetto è adatto anche a quegli adulti che desiderano rivisitare il romanzo o esercitarsi con l'inglese.
Unica pecca è il non aver raccontato la reazione di Jane alle parole della zia all'inizio della storia, scena secondo me molto importante per far comprendere al lettore il carattere passionale e tutt'altro che sottomesso della protagonista.
Le illustrazioni sono molto simpatiche.

Rating: 4/5


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WUTHERING HEIGHTS

Autrice: Stephanie Baudet
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: luglio 2021


Cime tempestose è, tra tutti i romanzi delle sorelle Bronte, quello che amo meno, per cui, visto che ritengo poco probabile una rilettura nel prossimo futuro, mi ha fatto piacere rivisitarlo in modo veloce e simpatico grazie a questa trasposizione.
La storia ripropone tutti gli eventi principali del romanzo originale, anche i comportamenti violenti del personaggio di Heatcliff, e credo sia un pregio del volumetto non aver addolcito gli avvenimenti e aver mantenuto il messaggio originale, ovvero che l'ossessione non ha nulla di romantico e che, insieme a scelte premature, può rovinare la vita delle persone coinvolte.
Le illustrazioni aiutano a familiarizzare con i personaggi e gli eventi e spesso, con la loro ironia, a rendere più leggero il contenuto.

Rating: 4/5 

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domenica 12 settembre 2021

Regina rising

Autrice: Wendy Toliver

Lingua: inglese


Genere: fantasy


Prima pubblicazione: aprile 2017


Once upon a time è una serie televisiva andata in onda sulla ABC dal 2011 al 2018. La storia si compone di sei stagioni (più un reboot/sequel piuttosto mal riuscito) e narra di come i personaggi delle fiabe che tutti conosciamo, come Cenerentola e il Grillo Parlante, senza memoria e senza speranza di un lieto fine, siano stati trasportati a Storybrooke, una cittadina priva di magia, da una potente maledizione di Regina, la Evil Queen matrigna di Biancaneve, che vuole vendicarsi di tutti loro.

Ed è proprio Regina, l'odiata e poi amatissima "cattiva" della storia, la protagonista del romanzo canonico di Wendy Toliver.
La incontriamo sedicenne, innocente, amante dei cavalli, e con un forte desiderio di avere degli amici e aprirsi alla vita.

Il rapporto con i genitori è delineato piuttosto bene. Anche grazie ad alcuni flashback, ci rendiamo conto che Cora, la madre, ama moltissimo Regina, tuttavia, accecata dal desiderio di vendetta e riscatto sociale da ottenersi proprio attraverso la figlia, è diventata la persona di cui la ragazza ha più timore al mondo, nonché quella che non ne tiene in considerazione i sentimenti e i sogni.
Il rapporto con il padre è al contrario molto affettuoso; Regina adora l'uomo, e così il "sacrificio" che la Evil Queen compie nella serie TV risulta ancora più orrendo, a riprova del fatto che la volontà di vendicarsi e la sensazione di aver subito innumerevoli ingiustizie, hanno ormai prevalso del tutto sulla timida e amabile ragazzina che era stata Regina.

La storia si focalizza soprattutto su un periodo dell'adolescenza della protagonista, breve ma così significativo sotto il profilo emotivo, da portare allo sbocciare di quella che sarà la Evil Queen. 
Il romanzo presenta naturalmente degli elementi magici, come la strega cieca nella casetta fatta di dolciumi, o la Blue Fairy, che si avvede del cuore puro di Regina, ma ne predice anche, con orrore, il futuro, possibile cambiamento, in una scena - probabilmente la mia preferita - che è molto di impatto. Ho tuttavia apprezzato anche quelle in cui i piccoli gesti di Cora, come cercare di far giocare la figlia sul ghiaccio con gli altri bambini o accorgersi che ha freddo, dimostrano il suo amore nei confronti di Regina.


Nella storia fa anche una capatina Snow White bambina, ed è bello, considerato come si evolveranno le cose tra le due, che siano le sue parole a fare da catalizzatore affinché Regina decida di vivere senza avere più paura. Mi è anche piaciuto il fatto che una parte fondamentale di questa risoluzione avesse a che fare con la cicatrice sul labbro della protagonista, che è stato un elemento caratterizzante del personaggio di Regina, essendo la Evil Queen, nella serie Tv, interpretata da Lana Parilla.

Personaggio determinante del romanzo è comunque Claire Fairchild, la ragazzina a cui è permesso di diventare amica di Regina, la quale può finalmente avere qualcuno con cui confidarsi e divertirsi.
Il fatto che il lettore, almeno quello adulto, si renda più o meno da subito conto che le cose non sono poi così semplici, sottolineano ancora una volta quanto sia teneramente ingenua questa versione di Regina.
Ed è proprio la delusione e il senso di tradimento provati a causa di quella che era diventata ben presto una delle relazioni più importanti della sua vita, che spinge la protagonista nella direzione della malvagità e della vendetta.
Che dà l'avvio all'ascesa ("rise") di quella che sarà, per lungo tempo, la Regina Cattiva delle fiabe. 

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La copertina: mi piace. Guardandola, chiunque abbia familiarità con Once upon a time saprebbe dire che la storia riguarda Regina, anche se il titolo fosse diverso. 
Da segnalare i bordi delle pagine colorati di nero e la "vera" copertina, che questa sovra copertina nasconde, e che ho apprezzato ancora di più, ugualmente nera, con, in lucido, l'illustrazione della mela trafitta da un pugnale.

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Seconda di copertina: Sixteen-year-old Regina is very different from the Regina known by fans of ABC's "Once Upon a Time." She is a girl who seeks romance, a friend who seeks adventure, and a daughter who seeks approval. Of course, getting approval from a mother like Cora is next to impossible. 
For Regina, friendships have always been a rare commodity. However, with Claire, she finally learns what it's like to have a true friend.
But is it too good to be true? Is it possible to have a friend like Claire when your mother keeps such a tight rein on your every move?
As Regina struggles to find her own identity and create her own destiny, she discovers that her fate just might be to become everything she despises.
After all, the apple doesn't fall far from the tree...

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Rating: 4/5

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mercoledì 1 settembre 2021

Yumi's cells - Stagione 1 (Webtoon)

Autore: Lee Dong-geun

Lingua: inglese

Genere: webtoon / slice of life / fantasy

Episodi: 0 - 69

Prima pubblicazione: aprile 2015


  • I webtoon sono dei particolari "fumetti" di origine coreana creati espressamente per la fruizione attraverso i cellulari. La loro struttura, caratterizzata da vignette posizionate una sotto l'altra, ne permette un'agevole lettura grazie al semplice scorrimento della pagina verso il basso.

Yumi ha 32 anni, lavora in ufficio e, come tutti, cerca di barcamenarsi nella vita di tutti i giorni. 
Nel suo cervello vivono centinaia, se non migliaia, di "cellule", piccoli esserini antropomorfi vestiti di una simpatica tutina azzurra, ognuno con la propria personalità e il proprio compito, che controllano i suoi stati d'animo, le sua azioni e i suoi pensieri...

Yumi's cells è un webtoon che fa sorridere, ridere e commuovere.
Ci si immedesima facilmente nella sua protagonista, una giovane adulta che, quando si accorge di provare qualcosa per un collega con qualche anno in meno, si scopre insicura riguardo alla propria età e al proprio aspetto, e minacciata dall'attraente "rivale" Ruby. 
A Yumi piace mangiare, anche se ciò può significare non entrare più in qualche abito carino o non essere adatta a quelli all'ultima moda, e ha chiuso il proprio cuore dopo una storia finita male.
La prima stagione del webtoon è il suo viaggio verso l'apertura nei confronti degli altri, e soprattutto verso una nuova relazione, nonché l'affermazione di se stessa come persona.


Le celluline che popolano il suo cervello sono adorabili - una menzione speciale alla Naughty Cell, che va in giro in maglietta e, grazie a immani sforzi da parte delle sue colleghe, in mutandine -.
Il "mondo" in cui le le cellule vivono è ben strutturato, e non si fa fatica a comprendere come funzioni.

Il disegno ha un che di retrò, è pulito, piacevole, e dai colori piatti.

  • È possibile leggere gratuitamente Yumi's cells sull'app Webtoon o sul sito omonimo.

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La copertina: carina, dà l'idea dello stile del webtoonist.

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Descrizione: A story of Yumi and her brain cells.

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Rating: 5/5

sabato 28 agosto 2021

Morte di una moglie perfetta - I casi di Hamish Macbeth (audiolibro)

Autrice: M.C. Beaton

Lingua: italiano   Genere: giallo

Titolo originale: Death of a perfect wife

Prima pubblicazione: novembre 1989

Voce narrante: Daniele Barcaroli

A Lochdubh, nelle Highlands scozzesi, arrivano i coniugi Thomas. La moglie, Trixie, sconvolge da subito la sonnacchiosa vita del villaggio: fonda club, promuove stili di vita salutari,  mette in crisi matrimoni e diventa un modello per le altre donne. Per tanti è la moglie perfetta, per molti altri qualcuno di cui sbarazzarsi volentieri...

Morte di una moglie perfetta è il quarto romanzo dedicato alle indagini di Hamish Macbeth, ma può essere tranquillamente letto senza conoscere i precedenti (tra l'altro non ancora disponibili in italiano).

La storia è piuttosto semplice, si legge - o ascolta - in breve tempo, e non riserva grandi colpi di scena, ma ciò, piuttosto che andare a suo sfavore, ne fa piuttosto un romanzo rilassante.
Complice anche la bella ambientazione scozzese, nonché la prosa chiara e fluida.

Hamish è un giovane uomo, unico poliziotto del villaggio, che è perfettamente soddisfatto della propria vita; non ha ambizioni di grandezza, gli piace vivere a Lochdubh e non gli viene in mente di lasciarlo nemmeno quando Priscilla, la ragazza di cui è invaghito, lo accusa di essere un codardo e di non voler far carriera.


Si tratta di un personaggio interessante, che in un mondo in cui tutti cercano di primeggiare e sembrano avere gran fretta, è felice della propria vita, dei ritmi lenti del villaggio, e non si vergogna di ammetterlo. Ho apprezzato anche la resa del suo rapporto con Priscilla, soprattutto verso la fine del romanzo.

Veramente brava la scrittrice nel delineare, con poche pennellate, il personaggio di Trixie, e nel suscitare nel lettore irritazione e fastidio ogni volta che la donna è presente sulla scena.
Piacevole anche la rappresentazione degli abitanti del villaggio, che tuttavia avrei voluto fossero indagati meglio.

La voce narrante: piacevole e rilassante, adatta all'atmosfera del romanzo.

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La copertina: mi piace molto, bella l'illustrazione e ancor più belli i colori.

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Trama: Alto, magro, capelli rossi, occhi azzurri e ciglia lunghe, Hamish Macbeth sembra (e forse è) pigro, sembra (ma forse non è) confuso, sembra (e forse è) poco ambizioso, più interessato a restare nel suo villaggio con cani, pecore e galline che non a trasformarsi in un poliziotto cittadino in carriera. Hamish sta pregustando le delizie dell'estate delle Highlands, ma quando l'amata Priscilla ritorna a Lochdubh al braccio di un nuovo fidanzato iniziano i guai, che si intensificano quando nubi di moscerini invadono il paese e definitivamente esplodono quando si trasferisce nel villaggio Trixie Thomas, esempio di domestica perfezione. Ben presto Trixie convince le altre signore a farsi portatrici di pasti sani, a schierarsi contro il consumo di alcol e tabacco e a pulire le case in modo maniacale. Ben presto gli uomini del villaggio insorgono e Macbeth deve risolvere un nuovo crimine: il misterioso avvelenamento della moglie perfetta.

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Rating: 4/5
Voce narrante: 4/5

domenica 15 agosto 2021

L'uomo che voleva uccidermi (audiolibro)



Autore: Yoshida Shūichi

Lingua: italiano

Titolo originale: 悪人

Genere: mystery / slice of life

Prima pubblicazione: aprile 2007

Voce narrante: Erika Urban



La giovane Ishibashi Yoshino è stata uccisa.
Il suo corpo è stato ritrovato al valico di Mitsuse, e da allora le indagini hanno scavato nella sua vita, fornendo alla stampa una quantità di informazioni tale, da fare della ragazza una vittima non solo di omicidio, ma della crudeltà dell'opinione pubblica.
Indagando nella sua sfera privata e in quella dei due giovani sospettati dell'assassinio, l'autore ci dimostra che non sempre le cose sono ciò che sembrano, tuttavia spesso, nel giudicare, gli esseri umani non possono accettare la scala di grigi, ma solo il bianco e il nero...

L'uomo che voleva uccidermi è un audiolibro lungo 11 ore e 49 minuti, ma che mi è parso lunghissimo - mentre scopro che in realtà il formato cartaceo consta di poco più di 300 pagine... -, e che verso la fine ho ascoltato a velocità aumentata perché terminasse in fretta.

Benché l'assassinio della giovane Yoshino sia l'evento che dà il via al romanzo, esso non è il fulcro della storia, che è piuttosto uno slice of life, uno spaccato di vita, in cui entriamo nelle giornate dei personaggi coinvolti, per un motivo o l'altro, nella vicenda.
E tutti loro hanno delle vite miserabili e infelici, caratterizzate dalla solitudine e dall'incomunicabilità.
Per questo motivo il romanzo ha prosciugato le mie energie; alla fine mi sentivo spossata, senza speranze.

Tutte le vicende sono in qualche modo tristi, ma quella che più mi ha colpito è stata quella della nonna che viene così subdolamente frodata e poi trattata con violenza nonostante la sua età e le sue condizioni, anche se il suo personaggio è stato l'unico, alla fine, a creare una crepa nell'universo pessimista e negativo del romanzo. L'acquisto di quella sciarpa, e il suo significato, è stato davvero un raggio di sole, di cui si aveva bisogno.  


Notevoli alcuni aspetti della trama, come la prontezza dell'opinione pubblica nello scagliarsi contro una ragazza che è stata uccisa, o il chiaro concetto che coloro che risultano innocenti possono albergare l'anima di un mostro, ancora peggiore di quella di chi commette crimini.
Ed è triste pensare a come sarebbe stata diversa l'esistenza dell'assassino, a quanta felicità avrebbe potuto avere nella sua vita, se solo un incontro non fosse avvenuto, o un altro si fosse verificato prima.
Ancora più triste la concezione che la giovane - influenzabile - Mitsuyo finisce per avere di lui, e che conserverà per tutta la vita.

La storia, visto il genere, non presenta grandi colpi di scena, eccetto due plot twist che cercano di confondere il lettore riguardo all'identità dell'assassino.

Per una volta, bello il titolo scelto per l'edizione italiana, il cui senso si comprende solo alla fine della storia.

  • Nel 2010 dal romanzo è stato tratto un film dal titolo Villain.

La voce narrante: purtroppo non mi è piaciuta. L'ho trovata irritante, e il fatto che la lettrice pronunciasse nel modo sbagliato i nomi giapponesi ha contribuito a peggiorare l'esperienza di ascolto.

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La copertina: bella. Mi piace la scelta dei colori e il fatto che il riflesso della ragazza non corrisponda a ciò che dovremmo vedere, in linea con il carattere del romanzo.

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Trama: In una fredda sera di dicembre, Ishibashi Yoshino saluta le amiche per andare a incontrare il suo ragazzo in un parco di Hakata, nella città di Fukuoka. Il mattino successivo, il cadavere della giovane viene rinvenuto nei pressi del valico di Mitsuse, un luogo impervio e inquietante: è stata strangolata. Chi ha ucciso Yoshino? Chi è l’uomo che doveva incontrare al parco? Perché la cronologia delle chiamate e dei messaggi del suo telefono cellulare racconta una storia diversa da quella che conoscono gli amici e i familiari? La morte violenta di una giovane innesca un intreccio di narrazioni accomunate dal senso di solitudine, dalla difficoltà di vivere in una società sempre più complessa, dalla desolazione dei paesaggi urbani, dall’incapacità di amare.

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Rating: 3/5
Voce narrante: 2/5

mercoledì 11 agosto 2021

Eroi - L'armata perduta

 
Autore: Valerio Massimo Manfredi

Romanzi compresi: Lo scudo di Talos; Le paludi di Hesperia; L'armata perduta

Lingua: italiano

Genere: romanzo di ambientazione storica

Prima pubblicazione: 2011 (raccolta); 2007 (L'armata perduta)


Eroi è una raccolta di tre romanzi scritti da Valerio Massimo Manfredi.

L'ultimo, L'armata perduta, è basato sull'Anabasi di Senofonte, e racconta l'avventura dei diecimila mercenari greci ingaggiati da Ciro il giovane allo scopo di sconfiggere il fratello Artaserse e diventare il nuovo Gran Re dei Persiani. 

L'impresa ebbe inizio nel 401 a.C. e vide fronteggiarsi l'esercito dell'Impero, molto più numeroso, e quello composto da spartani e asiatici che, pur riuscendo in un'impresa impossibile, dovette però considerarsi sconfitto una volta morto Ciro.
I Diecimila intrapresero, così, un'avventura altrettanto pericolosa e dall'esito altrettanto incerto, ovvero il ritorno a casa, reso difficile dai continui attacchi delle tribù selvagge, dall'esercito del Gran Re, e probabilmente anche dallo stesso stato di Sparta, che avrebbe forse ottenuto solo svantaggi dal ritorno degli uomini.
L'autore, infatti, inserisce nella storia l'ipotesi, presumibilmente corrispondente al vero, di un coinvolgimento di Sparta nell'impresa di Ciro. Coinvolgimento tenuto attentamente segreto con lo scopo di continuare i buoni rapporti con Artaserse, nel caso questi fosse uscito vincitore dalla battaglia.

La storia è narrata dalla giovane siriana Abira, che l'ha vissuta in prima persona avendo seguito l'uomo di cui si era innamorata, e riuscendo così a vivere avventure e visitare luoghi di cui le sarebbe stato impossibile fare esperienza se fosse rimasta nel proprio villaggio. 

Le scene di battaglia sono il punto forte della narrazione, di sicuro il mio preferito, anche se vi è qualche momento di stanca quando sembra che gli assalti delle tribù selvagge non facciano che ripetersi sempre allo stesso modo. Interessantissima anche la questione politica dietro a tutta la faccenda.
Mi è piaciuto molto leggere della vita nell'accampamento, delle interazioni tra i soldati, del loro coraggio e delle loro fragilità.
Ho anche apprezzato il fatto che, in un romanzo scritto da un uomo, è più volte sottolineato come gli uomini stessi tendano ad ignorare l'intuito e l'intelligenza delle donne, che potrebbero invece aiutarli nelle situazioni più difficili.

Le mie uniche rimostranze riguardo a questo romanzo, che credo sia il migliore tra i tre raccolti in Eroi, sono il linguaggio utilizzato, che risulta chiaramente troppo elevato per una ragazza ignorante qual è la narratrice Abira, e il finale da fiaba, che stride con il carattere più realistico e avventuroso della storia (e che è in un certo senso "preparato" dal comportamento dell'amato Xeno nei confronti di Abira).


Eroi è un'ottima raccolta per chi ama il romanzo di ambientazione storica. Le tre opere contenute sono molto dissimili e riescono a soddisfare le diverse inclinazioni dei lettori. 
Lo scudo di Talos è infatti un romanzo di formazione, ma anche la storia della liberazione di un popolo da secoli oppresso, che si fonde con la leggenda e un pizzico di fantasy; Le paludi di Hesperia hanno un sapore epico, immaginando cosa sia successo agli eroi di ritorno dalla guerra di Troia; L'armata perduta, infine, è il racconto avventuroso di un'impresa impossibile portata avanti da uomini coraggiosi.

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La copertina: ottima la scelta del grigio che vira ora al bianco, ora al rame, ora al verde, interrotto dal rosso dell'elmo. Bellissima l'illustrazione.

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Trama: Una delle più epiche avventure dell'età antica: la lunghissima marcia, attraverso incredibili pericoli e peripezie, che diecimila mercenari greci dopo la disfatta del principe persiano Ciro, sotto le cui insegne si erano battuti, contro il fratello Artaserse alle porte di Babilonia - compiono per tornare in patria. È l'impresa gloriosa e tragica documentata nel IV secolo a.C. da Senofonte nell'Anabasi, che proprio Valerio Massimo Manfredi ha studiato e tradotto negli anni '80. Ma in questo romanzo le atrocità della guerra e l'eroismo di ogni soldato, il fasto e le crudeli bizzarrie della corte persiana, le insidie di una natura selvaggia e le amicizie più indissolubili sono narrate in una prospettiva completamente inedita: dalla voce di una donna, la bellissima siriana Abira, che per amore di Xenos lascia ogni cosa e condivide il destino dei Diecimila. Attraverso gli occhi di Abira, le donne diventano le protagoniste della grande Storia.

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Rating: 4/5

domenica 1 agosto 2021

The family across the street


Autrice: Nicole Trope

Lingua: inglese

Sottotitolo: The most perfect families can hide the most terrible secrets...

Genere: romanzo / mystery / thriller psicologico

Prima pubblicazione: agosto 2021



È una torrida mattina d'estate.
La casa dei West ha qualcosa di strano: le finestre sono ancora chiuse e i bambini non sono usciti per andare a scuola, né si sentono le loro voci. Lo pensa l'anziana vicina Galdys, e lo pensa Logan, che avrebbe dovuto consegnare un pacco, e il cui tono della padrona di casa non smette di preoccuparlo.

Ma chi crederebbe all'impicciona del quartiere e a un ex-galeotto tatuato?
Intanto, per Katherine e i suoi gemellini va in scena un incubo...

Come nei romanzi precedenti, anche in The family across the street Nicole Trope affronta una delle situazioni più terribili in cui ci si possa trovare, e di cui purtroppo ascoltiamo di tanto in tanto le tristi conseguenze al telegiornale: quella dell'uomo che prende in ostaggio la donna che dovrebbe amare, ma a cui vuol farla pagare perché non si sente da lei amato, o non amato abbastanza, o perché non accetta che il loro rapporto sia finito.
È quanto accade a Katherine e ai suoi figli di cinque anni, una mattina che avrebbe dovuto essere routinaria come le altre, mentre i vicini sono rintanati in casa per proteggersi dalle elevatissime temperature.

Quando ho scelto di leggere il romanzo, fuorviata in questo senso anche dalla trama, pensavo che la storia avrebbe raccontato i vari eventi culminanti, poi, nella tragedia finale.
Invece tutti i capitoli, eccetto gli ultimi, rappresentano un'istantanea di ciò che sta accadendo nella bella casa dei West. Sin dall'inizio siamo catapultati nell'azione, sappiamo che qualcuno è in pericolo, che qualcun altro ha una pistola.
L'autrice, con la bravura di sempre, riesce a creare un background per ogni personaggio, anche per la giovane mamma che si chiede cosa stia succedendo e che non ha alcun ruolo negli eventi, diluendo così all'estremo la risoluzione della storia.

E questo fa in modo che The family across the street risulti molto angosciante, tanto che spesso non sono riuscita a leggere più di un capitolo in un intero giorno. Volevo che l'agonia di quella donna e di quei bimbi finisse, ma allo stesso tempo non volevo ritrovarmi ancora in quell'incubo.


Ho trovato interessante quanto fossero simili il passato di Logan e quello dell'uomo che minaccia Katherine e i bambini, e quanto invece sia diverso il presente dei due, con l'uno che ha combattuto e combatte ogni giorno per riuscire a vivere una vita serena e normale, e l'altro che invece sceglie di mettere fine a tutto con un'arma da fuoco.
Ed è molto realistico e fa arrabbiare quanto Logan sia a priori (mal) giudicato a causa degli innumerevoli tatuaggi che ricoprono il suo corpo, e come debba temere di essere scambiato per colpevole, quando cerca di chiedere aiuto per Katherine.

Un colpo da maestro il plot twist finale, che non mi aspettavo e che fa riconsiderare tutta la storia.


" The idea that our relationship is over is not something I can accept. I didn't accept it."

" if I cannot have the life I wanted, then no one gets to have a life."

" It isn't my fault that we're here. "

" I couldn't stand the idea of her not loving me anymore "

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La copertina: non la trovo adatta. Avevo immaginato diversamente la casa in base alle descrizioni, e il fatto che sembri notte non correla con la storia, che prende le mosse al mattino.

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Trama: Sometimes, the most perfect families are hiding the most terrible secrets. How well do you know the people next door…?

Everybody wants to live on Hogarth Street, the pretty, tree-lined avenue with its white houses. The new family, The Wests, are a perfect fit. Katherine and Josh seem so in love and their gorgeous five-year-old twins race screeching around their beautiful emerald-green lawn.

But soon people start to notice: why don’t they join backyard barbecues? Why do they brush away offers to babysit? Why, when you knock at the door, do they shut you out, rather than inviting you in?

Every family has secrets, and on the hottest day of the year, the truth is about to come out. As a tragedy unfolds behind closed doors, the dawn chorus is split by the wail of sirens. And one by one the families who tried so hard to welcome the Wests begin to realise: Hogarth Street will never be the same again.

A completely gripping, twist-packed psychological thriller, perfect for fans of Liane Moriarty, Sally Hepworth and Lisa Jewell.

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Rating: 4/5

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Della stessa autrice:

domenica 25 luglio 2021

Eroi - Le paludi di Hesperia


Autore:
 Valerio Massimo Manfredi

Romanzi compresi: Lo scudo di Talos; Le paludi di Hesperia; L'armata perduta

Lingua: italiano

Genere: romanzo di ambientazione storica

Prima pubblicazione: 2011 (raccolta); 1994 (Le paludi di Hesperia)


Eroi è una raccolta di tre romanzi scritti da Valerio Massimo Manfredi.

Nel secondo, Le paludi di Hesperia, l'autore immagina gli eventi occorsi nei poemi perduti del ciclo troiano, in particolare il ritorno a casa degli Atridi Agamennone e Menelao dopo la guerra di Troia, e il viaggio intrapreso da Diomede una volta appurato che, a causa della congiura delle regine, egli e i suoi soldati non hanno più un posto nel proprio regno.

Ed in effetti soprattutto la prima parte del romanzo ha un sapore epico, quando ci vengono narrati gli eventi riguardanti i vari uomini che combatterono la sanguinosa guerra e i "veri" motivi della stessa, mentre mi è sembrato avventuroso, corale, pieno di intrighi quando l'azione si sposta su Agamennone e il suo destino.

La maggior parte della storia si focalizza tuttavia sul viaggio di Diomede, che vaga, soffre, chiede sacrifici enormi ai propri uomini, e non riesce a raggiungere un luogo in cui stabilirsi e trovare finalmente pace. I territori in cui erra, l'Hesperia, ovvero l'Italia, sono inospitali, cupi, lo rifiutano come se fossero senzienti, e sotto un malvagio incantesimo.

Il pellegrinaggio di Diomede e i suoi fallimenti rendono chiaro quanto la guerra di Troia - e, per esteso, tutte le guerre in generale - sia stata inutile, cruenta, crudele. È lampante quanto Diomede non sia - o non sia più - un eroe, ma un uomo allo sbando, così come i suoi uomini si sentono persi, senza una patria o un futuro. Perché con quell'insulsa guerra il tempo degli eroi si è definitivamente concluso.

Il finale della storia potrebbe sembrare affrettato e lasciare perplessi, ma è forse l'unico possibile, visto il materiale di base. Purtroppo mi ha deluso la verità riguardante Elena di Troia.

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La copertina: ottima la scelta del grigio che vira ora al bianco, ora al rame, ora al verde, interrotto dal rosso dell'elmo. Bellissima l'illustrazione.

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Trama: Il lutto e il dolore funestano il ritorno degli Achei dopo la caduta di Troia. Su Aiace Oileo si abbatte l'ira di Poseidone; Agamennone muore per mano di Egisto e Klitemnestra; Ulisse deve affrontare interminabili peregrinazioni. E Diomede, tradito e odiato dalla moglie, è costretto a fuggire da Argo e a cercare nelle inospitali regioni di Hesperia una nuova patria per sé e per i suoi fedeli seguaci. Avversità naturali e uomini selvaggi non danno tregua agli stanchi guerrieri. Fino a quando Diomede non si trova ancora una volta di fronte a Enea e ingaggia con lui l'ultimo duello. Ma la conquista della pace e di un nuovo regno non impediscono che si compia la tragedia dell'ultimo eroe omerico... 
Valerio Massimo Manfredi trae ispirazione per questo romanzo poderoso e affascinante dai miti e dalla satira, dalle opere di Omero e di altri antichi cantori. Le paludi di Hesperia narra l'ultima, epica avventura di Diomede, quella che segna il tramonto della gloria degli Achei e annuncia la nascita di un nuovo mondo.

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Rating: 4/5

sabato 19 giugno 2021

Mancarsi (audiolibro)

Autore: Diego De Silva

Lingua: italiano

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 2013

Voce narrante: Diego De Silva


Dopo alcuni fallimentari tentativi con gli audiolibri, Mancarsi è stato finalmente il primo che sia riuscita ad ascoltare dall'inizio alla fine, e che ha fatto da apripista a tutti gli altri che sono seguiti.

Mancarsi è la storia di una coppia che non si è formata, o, almeno, non ancora. Seguiamo le storie delle sue due metà, delle loro relazioni complicate come tutte quelle "normali" sanno essere, ma anche, per motivi diversi, insoddisfacenti, tristi. E comprendiamo che qualcosa scricchiola, in quelle relazioni, che Irene e Nicola sarebbero perfetti insieme, che non si conoscono ma si mancano, e speriamo che si trovino, che smettano di mancarsi...

Questa di Diego De Silva è una storia molto breve, scritta in modo unico, fresco e fluido, pur trattandosi per lo più di un romanzo introspettivo. L'autore sembra conoscere profondamente l'animo umano, come se riuscisse a scavare a fondo nei sentimenti, nei pensieri, negli errori di chiunque. 
A tal proposito un esempio su tutti è il capitolo riguardante Nicola, Licia e il bambino.

Pur nella sua brevità, il romanzo ci regala tre storie, quelle delle due coppie, e quella, più bella, che accade off-screen, dopo l'ultima parola letta o pronunciata.
Per un attimo ho desiderato che l'autore avesse messo nero su bianco anche quest'ultima storia, l'incontro tra Irene e Nicola (che, comunque, si è liberi di immaginare che non avverrà mai), il loro riconoscersi, trovarsi, innamorarsi. Ma in tal modo la loro storia avrebbe perso magia, un po' come i sogni ad occhi aperti, quando si raccontano o devono fare i conti con la realtà.


E tante sono le citazioni memorabili, che mi piacerebbe rivivere la storia questa volta leggendo il cartaceo, per potermi soffermare su questa o quella frase, e prendere appunti.

La voce narrante: lo stesso autore Diego De Silva fa da narratore. La sua voce è calda e avvolgente, ma, soprattutto, Mancarsi è una sua creatura, lo si sente dall'intonazione, dalla velocità o la lentezza con cui approccia una frase, un dialogo, un monologo; sa quando arrabbiarsi, stupirsi, alzare la voce, sa bene quando i suoi personaggi sono irritati o frustrati. Meraviglioso.

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La copertina: perfetta. Riassume la solitudine e il grigiore delle vite dei protagonisti e anche, forse, il fatto che basterebbe loro fermarsi e voltarsi per trovarsi.

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Trama: Irene e Nicola sono fatti l'una per l'altro, ma ancora non lo sanno. Si sfiorano, percorrono le stesse strade, frequentano lo stesso bistrot, ma soprattutto le loro sensibilità viaggiano in perfetta sintonia… eppure non si sono ancora incontrati. Entrambi alla ricerca di qualcosa o meglio ancora di qualcuno, sono solo a un passo da una grande storia d'amore.

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Rating: 4/5
Voce narrante: 5/5

domenica 2 maggio 2021

Doppio sogno

 

Autore: Arthur Schnitzler

Lingua: italiano

Titolo originale: Traumnovelle

Genere: racconto breve

Prima pubblicazione: 1926




Fridolin e Albertine sono una coppia come tante. Qualcosa, però, si incrina, quando entrambi si raccontano ciò che agli occhi dell'altro può apparire come un tradimento.
Fridolin , soprattutto, è particolarmente turbato dalla confessione della moglie.
Uscito di casa per lavoro, è restio a tornarne, e vive così una notte i cui eventi sembrano essere solo frutto di un sogno, ma le cui conseguenze, a quanto sembra, si dimostrano più che reali...

Doppio sogno è un racconto molto breve, da cui nel 1999 è stato liberamente tratto il film Eyes wide shut, con gli allora coniugi Nicole Kidman e Tom Cruise, e che purtroppo ho guardato troppo tempo fa per poter parlare di similitudini e differenze con la sua controparte cartacea.

Che è certo un racconto singolare, onirico, che qualche volta lascia smarriti come smarrito è Fridolin, durante quella notte in cui è più che mai lontano dalla propria moglie e dalla sicurezza della quotidianità.
Il racconto di Albertine sembra avergli aperto gli occhi su un mondo di possibilità, rappresentato da tutte le donne che incontra in quelle ore e con le quali potrebbe davvero, questa volta, tradire e vendicarsi.

La città che il giovane medico attraversa è buia, misteriosa e labirintica come l'inconscio umano, e in quanto tale nasconde realtà del tutto ignote a coloro che la vivono alla luce del sole.
E così come non può accettare le proprie pulsioni e la propria parte irrazionale, Fridolin non può ammettere, neppure con se stesso, che gli eventi di quella notte siano accaduti davvero. 
Allora la paura,  il senso di colpa, la vergogna, lo sommergerebbero. La consapevolezza, il risveglio, sarebbero dei fardelli troppo pesanti da sopportare. 
Ed ecco allora la scelta di seppellire tutto nel profondo, nel vago, per tornare dalla moglie, alla loro casa e al loro matrimonio, alla vita sicura e razionale che ha sempre vissuto.

Pur essendo breve, Doppio sogno è un racconto non semplice, dagli innumerevoli livelli di lettura, che invita il lettore a riflettere sulle proprie certezze  - o a scardinarle - e continua a proporre spunti di riflessione anche a lettura ormai ultimata.

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La copertina: ben strutturata, essenziale. La foto della donna in pelliccia non mi sembra del tutto calzante al racconto, ma è ormai divenuta "classica" per la copertina di Doppio sogno, e non riuscirei ad immaginarne una diversa.

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Trama: Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, «un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo» nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica. Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sé, tra la voluttà e l’angoscia. Come in un film di von Stroheim, dalla Vienna borghese e tranquilla emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci. Alla fine, un fascio di fredda luce clinica illuminerà il corpo bianco ed esanime di una sconosciuta, e in essa il protagonista riconoscerà «il cadavere pallido della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione». Non senza, però, aver anche irrevocabilmente mutato la vita del giovane medico e della sua compagna. Insieme al Ritorno di Casanova e alla Signorina Else, il Doppio sogno (1926), racconto chiaroveggente e immerso in un incanto surreale, è una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto, in questi ultimi anni, come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi.

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Rating: 4/5

sabato 24 aprile 2021

Eroi - Lo scudo di Talos

 
Autore: Valerio Massimo Manfredi

Romanzi compresi: Lo scudo di Talos; Le paludi di Hesperia; L'armata perduta

Lingua: italiano

Genere: romanzo di ambientazione storica

Prima pubblicazione: 2011 (raccolta); 1992 (Lo scudo di Talos)


Eroi è una raccolta di tre romanzi scritti da Valerio Massimo Manfredi.

Il primo di essi, Lo scudo di Talos, è la storia di un ragazzo che, abbandonato dai genitori spartiati a causa di un difetto anatomico ad un piede, viene salvato da Kritolaos, un ilota che lo alleva come proprio nipote.
Gli iloti sono un popolo da secoli assoggettato agli spartiati. Vivono come schiavi, senza mai dimenticare, tuttavia, il proprio passato di gente libera. Talos cresce ascoltando i racconti di Kritolaos su quello che crede essere il popolo a cui appartiene, e ben presto comprende che il nonno, ed egli stesso, potrebbero fare la differenza per il destino degli iloti...

La prima parte de Lo scudo di Talos non si può definire originale: è la "classica" storia del ragazzo che, nonostante le proprie limitazioni, è destinato a grandi cose.
Comincia invece a diventare interessante quando il focus si sposta sulle battaglie, e il ritmo si fa più serrato.

Mi è piaciuta molto la caratterizzazione del protagonista una volta conosciute le proprie origini, la resa della perdita del senso di appartenenza e del suo sentirsi smarrito, perennemente diviso.
Commovente il personaggio di Kritolaos, anche lui "classico" esempio di vegliardo saggio, detentore della storia e custode di grandi segreti da trasmettere al ragazzo designato.
Tasto dolente, invece, le donne. Che in una storia del genere ve ne siano pochissime, è ancora comprensibile, che siano quasi totalmente prive di parola, no. La madre adottiva di Talos è poco più di un'ombra che sbriga le faccende all'interno della casa; non ha più spessore la madre biologica, mentre Antinea esiste solo in funzione del protagonista.

Lo stile è semplice pur servendosi spessissimo di termini specifici; bella l'onomatopea "Thanatos, Thanatos, Thanatos", che sta ad indicare ad un tempo il rumore degli zoccoli di un cavallo al galoppo, e la sensazione del protagonista che stia per sopraggiungere la morte; forse troppo moderni i dialoghi, ma questa è un'impressione che ricevo ogni volta che leggo un romanzo di ambientazione storica.
Notevole la resa dell'anelito alla libertà di un popolo  - quello degli iloti - che non si spegne nemmeno dopo più di cento anni.
Suggestivo il finale.

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La copertina: ottima la scelta del grigio che vira ora al bianco, ora al rame, ora al verde, interrotto dal rosso dell'elmo. Bellissima l'illustrazione.

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Trama: Talos, lo storpio, è cresciuto tra gli iloti. Pastore tra i pastori. Brithos, l'intrepido, è stato allevato per essere guerriero. Nobile tra i nobili. Due fratelli separati in nome della legge più crudele di Sparta. Ma per vie tortuose il fato li riavvicina, li schiera fianco a fianco nella lotta contro gli invasori persiani. Atene e Sparta, la gloriosa vittoria di Maratona e l'eroico sacrificio delle Termopili: la grande storia dei greci fa da cornice a una splendida e tormentata storia familiare. Un romanzo di passioni politiche e di affetti, di coraggio e di avventura. Un libro per rivivere il tempo degli dei e degli eroi.

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Rating: 4/5

domenica 18 aprile 2021

Germs up close


Autrice: Sara Levine

Lingua: inglese

Genere: scienze

Prima pubblicazione: aprile 2021



Germs up close è un simpatico libricino di poche decine di pagine, che si propone di renderci più familiari batteri, protozoi, funghi e virus, quelli che, comunemente, sono chiamati germi.

Il volume è molto colorato, e le foto sono bellissime.
Ad ogni germe è dedicata una pagina che ne contiene l'immagine ed una breve ma esauriente descrizione. In particolare, ne viene indicata la pronuncia del nome, l'apparenza microscopica, l'habitat, le malattie di cui è causa ed altre eventuali informazioni utili.

Non si tratta certo di un volume professionale, ma soddisfacente per una lettura veloce, ed adatto ad ogni età.


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La copertina: simpatica e stuzzicante grazie alla scelta dei colori.

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Descrizione: Have you ever seen a germ up close? Really, really close? Award-winning science writer Sara Levine introduces readers to a variety of viruses, bacteria, protozoa, and fungi that can make people sick—including SARS-CoV-2, E. coli, and ringworm. Micrographs and illustrations show extremely close-up views of the germs that are at once incredible and a little gross.

The book concludes with tips for staying healthy as well as information about the immune system, vaccines, and medicines. It gives readers accessible, up-to-date scientific information presented in a way that emphasizes curiosity rather than fear.

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Rating: 4/5

lunedì 5 aprile 2021

Equivoci e bugie


Autrice: Joanna Cannon

Lingua: italiano

Titolo originale: The trouble with goats and sheep

Genere: mystery \ romanzo

Prima pubblicazione: maggio 2016



Inghilterra, 1976. Mrs Creasy è scomparsa. 
Le piccole Grace e Tilly, di dieci anni, prendono alla lettera le parole del vicario: "Se in una comunità esiste Dio, non si perde nessuno". Comincia così il loro "viaggio" nelle case del quartiere alla ricerca del Signore, nell'ingenua convinzione di poter, in tal modo, far tornare a casa la vicina scomparsa. Davanti ai loro occhi inconsapevoli, durante una torrida estate, si svelano segreti e bugie che da anni tengono uniti gli abitanti del quartiere, e che si portano ancora dietro il loro strascico di ingiustizie...

Equivoci e bugie è stato il primo romanzo del mio 2021, un libro grazie al quale è venuta a crearsi qualche altra crepa in quel book-slump che sembrava ormai inespugnabile da anni.

Lo stile mi è piaciuto molto, eccetto forse durante i primi capitoli, nei quali l'autrice indugia troppo in similitudini e metafore.

La storia è interessante, un mystery in piena regola, che intreccia le vite degli abitanti di un quartiere e che corre su due binari temporali, il 1976, ovvero il presente delle due piccole protagoniste, e il 1967, anno in cui accaddero gli avvenimenti culminati poi con la scomparsa di Mrs Creasy.

È sbalorditivo come la scrittrice sia riuscita a creare personaggi così variegati e veri. Ognuno dei vicini di Grace e Tilly ha una propria personalità e caratteristiche peculiari, tanto che, pur dimenticando un nome qui e lì, non si fa fatica a riconoscerli e distinguerli gli uni dagli altri, né a credere che abbiano vissuto un'intera vita prima della sparizione di Mrs Creasy, e che continueranno a vivere dopo la fine del romanzo.
Tutti loro incarnano perfettamente l'idea di perbenismo: sono persone "ammodo", proteggono i bambini, si aiutano, eppure i loro pregiudizi, le loro convinzioni, la mentalità chiusa, li portano a macchiarsi di azioni orribili, dinanzi alle quali spesso riescono semplicemente a scrollare le spalle.


Più volte mi hanno fatto quasi tenerezza, qualcuno per il dolore di una perdita, qualcun altro per la sua vita miserevole o squallida, eppure non ho potuto simpatizzare con nessuno, se non con l'uomo la cui vita è stata sconvolta da una caccia alle streghe che non aveva contemplato ripensamenti o pietà, e che aveva avuto come unico scopo quello di trovare un capro espiatorio ed emarginare definitivamente il "diverso".

Mi è piaciuta molto la descrizione di queste persone, annegate, quasi inconsapevolmente, nell'ipocrisia e nel conformismo, che non si perdono una funzione in chiesa, ma che non aspettano altro che finisca per spettegolare, che credono che il loro quartiere sia stato benedetto da un miracolo, e si preoccupano di chi debba sedere più vicino all'immagine sacra apparsa sul muro, che danno il benvenuto a una famiglia straniera, ma non riescono a celare il razzismo.

E poi, in questa foresta di adulti dai comportamenti spesso inesplicabili, ci sono loro, Grace e Tilly. L'una, che ha una gran fretta di crescere e già rischia di diventare come i "grandi" che la circondano; l'altra, più riflessiva e schiacciata dal peso di una salute cagionevole.
L'estate del 1976 sarà significativa anche per loro, che impareranno il valore dell'amicizia e, si spera, a guardare il mondo in maniera diversa rispetto agli adulti della loro vita.

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La copertina: l'illustrazione in sé mi piace molto, ma non si avvicina all'idea che mi ero fatta delle ragazzine e del quartiere, né trasmette la sensazione di caldo torrido così importante ai fini della storia.

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Trama: Una piccola cittadina inglese, un lunedì mattina nell’afosa estate del 1976: Mrs Creasy del civico 8 è scomparsa. I vicini sembrano attribuire questo fatto al caldo insolito, ma Grace, dieci anni, e la sua amica del cuore Tilly non la pensano allo stesso modo. Ispirate da una predica del vicario della parrocchia locale, le ragazzine decidono di investigare, sicure del fatto che se il nostro cuore ci permette di trovare Dio, anche Mrs Creasy può essere trovata e ricondotta a casa con il loro aiuto. E così, mentre la temperatura si impenna e l’asfalto si scioglie, Grace e Tilly vanno di porta in porta alla ricerca di qualche indizio. Quello che scoprono è una incredibile rete di menzogne e segreti legati a un fatto accaduto tempo prima. E intanto che cercano di raccapezzarsi in quel che hanno visto e sentito, viene alla luce una storia ben più grande di loro...

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Rating: 5/5