Autrice: Hinako Ashihara
Titolo originale: Piece - Kanojo no Kioku
Volume: 5 di 10
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In questo quinto volume di Piece, Mizuho e Yanai si mettono alla ricerca di Hiro, fratello maggiore di Hikaru Narumi e probabile padre del figlio abortito di Haruka.
Vediamo, così, ricomparire l'inquietante figura della madre dei ragazzi, e facciamo la conoscenza del dolce direttore della biblioteca, che racconta dell'infanzia di Hiro.
Anche questa volta, il manga si rivela molto profondo, a cominciare dallo scambio di battute tra Mizuho e la madre, e la confessione del profondo disagio di Remi, di cui osserviamo anche il background familiare.
Mizuho continua ad aggiungere "pezzi" non solo al puzzle della vita dei fratelli Narumi, ma anche a quello della propria, cominciando a riuscire ad entrare in contatto con i suoi sentimenti e ad "intravedere un nuovo mondo", di cui, però, non trova ancora il coraggio di fidarsi.
L'incontro con Hikaru riporta alla luce tutte le sue debolezze e la sua fragilità, ma la rende anche consapevole che a volte ciò di cui abbiamo bisogno può anche farci molto male.
Una menzione al personaggio di Kido, quasi commovente quando parla della sua famiglia, e al gesto di Narumi alla fine del volume.
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Quarta di copertina: Mizuho è una studentessa universitaria molto riservata che tiene tutti a debita distanza.
La morte di un'ex compagna di liceo, Haruka, e la scoperta di un tradimento la spingono a riflettere sulla propria vita e sul rapporto con gli altri. La madre della ragazza scomparsa, in particolare, la coinvolgerà nella ricerca dei tasselli del complesso puzzle che è il passato di Haruka.
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Giudizio personale: 5/5
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Piece 1
Piece 2
Piece 3
Piece 4
mercoledì 31 luglio 2013
lunedì 29 luglio 2013
PopCo
Autrice: Scarlett Thomas
Titolo originale: PopCo
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Noia. Pura.
Le premesse mi piacevano: la protagonista lavora per un'azienda di giocattoli; i dipendenti fanno una sorta di "ritiro aziendale" nel Dartmoor, e in seguito solo alcuni di loro sono invitati -quasi costretti- a restare lì per sviluppare un'idea vincente per un prodotto avente come target le adolescenti.
Ma poi il libro si è trasformato in una lunga lezione di matematica e di crittoanalisi e, se in principio ciò può risultare anche interessante, alla lunga diventa pesante come un macigno. Alcune spiegazioni servono a capire quello di cui sta raccontando la protagonista, ma credo che concedere loro meno spazio, avrebbe contribuito a dare più respiro al romanzo.
Un romanzo, che, in realtà, è solo un pretesto per un'accorata denuncia del capitalismo, delle strategie di marketing - molto interessante, a questo proposito, il "saggio" sulle adolescenti - e del generale conformismo che investe la nostra società. Il fatto è che io cercavo una storia, non pagine e pagine di ipotesi di Riemann, teorema di Godel, amoralità delle multinazionali. Non l'ho lasciato perdere solo perché avevo bisogno di una lettura non troppo coinvolgente che non mi distogliesse dallo studio.
La protagonista, Alice, non è riuscita ad essermi simpatica, e molto spesso mi è sembrato che la sua - o dell'autrice, chissà - fosse solo una lunga autocelebrazione delle proprie idee e del proprio modo di vivere.
Perché si parla anche di vegetarianismo, veganismo e omeopatia, come in un grande opuscolo che cerca di convincerti a fare qualcosa, e mi è sembrato, qualche volta, di leggere tra le righe anche un leggero disprezzo per chi non abbraccia tali stili di vita.
Ho trovato noiosa tutta la questione della barca a vela e molti degli avvenimenti accaduti nel passato, mentre mi è piaciuto il racconto degli anni delle scuole medie, piuttosto realistico.
Riguardo alla NoCo, una sorta di anti-PopCo che combatte dall'interno le grandi multinazionali, mi è venuto da pensare che, probabilmente, se riuscisse a far crollare il mercato libero - addirittura tutto in un giorno, come sogna una delle affiliate - come si propone, la parte del suo motto che recita: "Non nuocere" crollerebbe a sua volta, coinvolgendo, oltre a chi si arricchisce, purtroppo, ai danni dei più deboli, anche milioni di persone innocenti. Ma questo è un altro discorso.
Encomiabili le intenzioni dell'autrice, ma, davvero, quattrocento pagine di non-romanzo sono proprio troppe.
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Trama: Cosa sta succedendo ad Alice Butler, esperta in analisi statistica e seriamente impegnata a combattere dall'interno l'ordine mondiale propugnato dalla cattivissima PopCo., la multinazionale del giocattolo per la quale lavora? Chi si nasconde dietro i messaggi in codice - rigorosamente anonimi che negli ultimi tempi qualcuno le scrive regolarmente? Si tratta di pericolosi avvertimenti o, dietro queste curiose sequenze alfanumeriche, si cela una voce che viene dal passato? Muovendosi sul filo dell'avventura e della memoria, Alice rifiuta di votarsi al carrierismo e all'ipocrisia che dominano il suo ambiente di lavoro e si tuffa alla scoperta di un segreto che custodisce fin da quando era bambina. Si tratta di un monile molto particolare, un dono del nonno che, in quel gioiello, ha nascosto la mappa di un tesoro speciale.
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Giudizio personale: 2/5
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Approfondimenti/1 - Il Gioco della Vita
Il Gioco della Vita (Game of Life) è stato sviluppato dal matematico inglese John Conway alla fine degli anni sessanta. Si tratta di un automa cellulare, cioè un modello matematico che descrive l'evoluzione di sistemi complessi.
Anche se è chiamato "gioco", in realtà non ha bisogno di nessun input da alcun giocatore, perché la sua evoluzione è determinata dal suo stato iniziale.
Si svolge su una griglia di caselle quadrate, le celle, che si estende all'infinito in tutte le direzioni e che è detta mondo. Ogni cella ha 8 vicini, che sono le celle ad essa adiacenti, includendo quelle in senso diagonale, e può trovarsi in due stati: viva o morta (o accesa e spenta, on e off).
Se una cella morta si ritrova circondata da tre celle vive, rinasce; se ne ha intorno meno di due vive, muore per isolamento, se è circondata da più di tre celle vive, muore invece per soffocamento.
Lo scopo del "gioco" è mostrare come comportamenti simili alla vita possano emergere da regole semplici.
Di esso sono state sviluppate diverse versioni, con differenti regole biologiche e differenti tipi di cellule.
Fonte: wikipedia.it
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Approfondimenti/2 - Il manoscritto Voynich
Il manoscritto Voynich è un volume antico e dal contenuto indecifrabile, e per questo è stato ritenuto a lungo un falso. Tuttavia, le ultime analisi lo "scagionerebbero" da questa accusa.
Si tratterebbe, infatti, di un libro contenente "un codice basato sullo schema di reiterazione delle parole in relazione agli argomenti trattati".
Contiene 240 pagine scritte a mano e illustrate con dettagliati disegni di piante, inesistenti o comunque mai rinvenute, mappe astronomiche, cerchi esoterici e figure femminili impegnate o collegate con l'acqua.
Fonte: La Repubblica
Titolo originale: PopCo
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Noia. Pura.
Le premesse mi piacevano: la protagonista lavora per un'azienda di giocattoli; i dipendenti fanno una sorta di "ritiro aziendale" nel Dartmoor, e in seguito solo alcuni di loro sono invitati -quasi costretti- a restare lì per sviluppare un'idea vincente per un prodotto avente come target le adolescenti.
Ma poi il libro si è trasformato in una lunga lezione di matematica e di crittoanalisi e, se in principio ciò può risultare anche interessante, alla lunga diventa pesante come un macigno. Alcune spiegazioni servono a capire quello di cui sta raccontando la protagonista, ma credo che concedere loro meno spazio, avrebbe contribuito a dare più respiro al romanzo.
Un romanzo, che, in realtà, è solo un pretesto per un'accorata denuncia del capitalismo, delle strategie di marketing - molto interessante, a questo proposito, il "saggio" sulle adolescenti - e del generale conformismo che investe la nostra società. Il fatto è che io cercavo una storia, non pagine e pagine di ipotesi di Riemann, teorema di Godel, amoralità delle multinazionali. Non l'ho lasciato perdere solo perché avevo bisogno di una lettura non troppo coinvolgente che non mi distogliesse dallo studio.
La protagonista, Alice, non è riuscita ad essermi simpatica, e molto spesso mi è sembrato che la sua - o dell'autrice, chissà - fosse solo una lunga autocelebrazione delle proprie idee e del proprio modo di vivere.
Perché si parla anche di vegetarianismo, veganismo e omeopatia, come in un grande opuscolo che cerca di convincerti a fare qualcosa, e mi è sembrato, qualche volta, di leggere tra le righe anche un leggero disprezzo per chi non abbraccia tali stili di vita.
Ho trovato noiosa tutta la questione della barca a vela e molti degli avvenimenti accaduti nel passato, mentre mi è piaciuto il racconto degli anni delle scuole medie, piuttosto realistico.
Riguardo alla NoCo, una sorta di anti-PopCo che combatte dall'interno le grandi multinazionali, mi è venuto da pensare che, probabilmente, se riuscisse a far crollare il mercato libero - addirittura tutto in un giorno, come sogna una delle affiliate - come si propone, la parte del suo motto che recita: "Non nuocere" crollerebbe a sua volta, coinvolgendo, oltre a chi si arricchisce, purtroppo, ai danni dei più deboli, anche milioni di persone innocenti. Ma questo è un altro discorso.
Encomiabili le intenzioni dell'autrice, ma, davvero, quattrocento pagine di non-romanzo sono proprio troppe.
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Trama: Cosa sta succedendo ad Alice Butler, esperta in analisi statistica e seriamente impegnata a combattere dall'interno l'ordine mondiale propugnato dalla cattivissima PopCo., la multinazionale del giocattolo per la quale lavora? Chi si nasconde dietro i messaggi in codice - rigorosamente anonimi che negli ultimi tempi qualcuno le scrive regolarmente? Si tratta di pericolosi avvertimenti o, dietro queste curiose sequenze alfanumeriche, si cela una voce che viene dal passato? Muovendosi sul filo dell'avventura e della memoria, Alice rifiuta di votarsi al carrierismo e all'ipocrisia che dominano il suo ambiente di lavoro e si tuffa alla scoperta di un segreto che custodisce fin da quando era bambina. Si tratta di un monile molto particolare, un dono del nonno che, in quel gioiello, ha nascosto la mappa di un tesoro speciale.
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Giudizio personale: 2/5
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Approfondimenti/1 - Il Gioco della Vita
Il Gioco della Vita (Game of Life) è stato sviluppato dal matematico inglese John Conway alla fine degli anni sessanta. Si tratta di un automa cellulare, cioè un modello matematico che descrive l'evoluzione di sistemi complessi.
Anche se è chiamato "gioco", in realtà non ha bisogno di nessun input da alcun giocatore, perché la sua evoluzione è determinata dal suo stato iniziale.
Si svolge su una griglia di caselle quadrate, le celle, che si estende all'infinito in tutte le direzioni e che è detta mondo. Ogni cella ha 8 vicini, che sono le celle ad essa adiacenti, includendo quelle in senso diagonale, e può trovarsi in due stati: viva o morta (o accesa e spenta, on e off).
Se una cella morta si ritrova circondata da tre celle vive, rinasce; se ne ha intorno meno di due vive, muore per isolamento, se è circondata da più di tre celle vive, muore invece per soffocamento.
Lo scopo del "gioco" è mostrare come comportamenti simili alla vita possano emergere da regole semplici.
Di esso sono state sviluppate diverse versioni, con differenti regole biologiche e differenti tipi di cellule.
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Approfondimenti/2 - Il manoscritto Voynich
Il manoscritto Voynich è un volume antico e dal contenuto indecifrabile, e per questo è stato ritenuto a lungo un falso. Tuttavia, le ultime analisi lo "scagionerebbero" da questa accusa.
Si tratterebbe, infatti, di un libro contenente "un codice basato sullo schema di reiterazione delle parole in relazione agli argomenti trattati".
Contiene 240 pagine scritte a mano e illustrate con dettagliati disegni di piante, inesistenti o comunque mai rinvenute, mappe astronomiche, cerchi esoterici e figure femminili impegnate o collegate con l'acqua.
Il volume risale ai primi del 1400 e fu acquistato nel 1912 dal libraio Wilfrid Voynich in Italia, a Frascati, in un collegio di gesuiti. Per cento anni, il contenuto del manoscritto non è stato decrittato, nemmeno da esperti di cifratura che sbloccarono complicati codici militari durante la Seconda guerra mondiale.
Ma gli studi non sono mai realmente terminati...
venerdì 19 luglio 2013
Un nuovo battito - Citazioni
" ... non c'era niente che uguagliasse il suo sorriso quando capivi di avergli fatto una buona impressione. "
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" Una cosa del genere non la superi, l'ATTRAVERSI... "
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" Sapevo esattamente cosa provava.
Quando sei diverso, a volte non vedi quei milioni di persone che ti accettano per quello che sei. L'unica di cui ti accorgi è quella che non lo fa."
--
" Era qualcosa che potevo fare per lui.
Ora potevo essere come lui aveva bisogno che fossi, mentre in passato non lo ero stato. "
--
" Quello che [...] aveva comodamente escluso dal suo ragionamento [...] era che, per poter perdonare, devi ricordare che innanzi tutto ti hanno fatto soffrire. "
--
" La maggior parte della gente vuole solo credere a quello che qualcun altro gli dice. "
--
" Avevo scoperto che fingere era molto meno faticoso che sperare. "
--
" Ricordi quando eri piccolo, da bambino, e ti addormentavi in auto? Qualcuno poi ti tirava fuori e ti metteva a letto, così, quando ti svegliavi al mattino, sapevi automaticamente che eri di nuovo a casa. Io penso che, quando si muore, ci si senta così. "
--
" Per essere la persona che loro volevano che fossi, avevo perduto me stessa. "
--
" ... andava sempre a finire così. Ci sono quelli che credono, quelli che non credono, e in mezzo a loro ci sono le armi. "
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" ... potevo riempire con Dio lo spazio normalmente occupato da una compagna, ed era più che sufficiente. Ma non significava che non sentissi quell'arto fantasma, a volte. "
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" ... un rapporto delineato nettamente non da quello che avevano, ma da quello che erano stati destinati a perdere. "
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Qui la scheda del libro
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" Una cosa del genere non la superi, l'ATTRAVERSI... "
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" Sapevo esattamente cosa provava.
Quando sei diverso, a volte non vedi quei milioni di persone che ti accettano per quello che sei. L'unica di cui ti accorgi è quella che non lo fa."
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" Era qualcosa che potevo fare per lui.
Ora potevo essere come lui aveva bisogno che fossi, mentre in passato non lo ero stato. "
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" Quello che [...] aveva comodamente escluso dal suo ragionamento [...] era che, per poter perdonare, devi ricordare che innanzi tutto ti hanno fatto soffrire. "
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" La maggior parte della gente vuole solo credere a quello che qualcun altro gli dice. "
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" Avevo scoperto che fingere era molto meno faticoso che sperare. "
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" Ricordi quando eri piccolo, da bambino, e ti addormentavi in auto? Qualcuno poi ti tirava fuori e ti metteva a letto, così, quando ti svegliavi al mattino, sapevi automaticamente che eri di nuovo a casa. Io penso che, quando si muore, ci si senta così. "
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" Per essere la persona che loro volevano che fossi, avevo perduto me stessa. "
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" ... andava sempre a finire così. Ci sono quelli che credono, quelli che non credono, e in mezzo a loro ci sono le armi. "
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" ... potevo riempire con Dio lo spazio normalmente occupato da una compagna, ed era più che sufficiente. Ma non significava che non sentissi quell'arto fantasma, a volte. "
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" ... un rapporto delineato nettamente non da quello che avevano, ma da quello che erano stati destinati a perdere. "
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Qui la scheda del libro
venerdì 12 luglio 2013
Alice in Heartland 6
Autrice: QuinRose
Disegnatrice: Soumei Hoshino
Titolo originale: Heart no kuni no Alice
Volume: 6 di 6
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Si conclude, con questo sesto volume, Alice in Heartland, una sorta di retelling di Alice nel paese delle meraviglie derivato da un otome game (una sorta di dating game, il cui scopo principale è quello di sviluppare una relazione tra la protagonista femminile e uno dei personaggi maschili).
L'ultimo numero è probabilmente il migliore di tutti, con scene molto belle, come il duello tra Blood ed Ace, il saluto di Vivaldi ad Alice, ed il momento in cui questa pone la mano sul petto del Cappellaio per sentirne il "cuore".
A questo punto della storia, il tempo è scaduto, ed Alice si prepara a tornare a casa.
Una conversazione tra Peter e Nightmare ci fa comprendere cosa rappresentano i personaggi di Heartland, e perché il Bianconiglio sarebbe il più amato, se solo la ragazza ricordasse. Il motivo per cui Peter, Nightmare -e probabilmente tutti gli altri- non vogliono che ciò accada, è molto triste, e mi ha fatto rivalutare la figura del coniglio.
La storia si conclude forse nell'unico modo possibile, che ho trovato abbastanza soddisfacente.
Deludente, invece, il fatto che l'inserto Alice in Jockerland, inserito alla fine del volume 4, non abbia avuto seguito. A quanto pare si trattava di un espediente per pubblicizzare un nuovo capitolo del videogioco, ma, non essendo questo mai arrivato in Italia, non vedo perché tradurre ed inserire una storia che non ha una conclusione.
Da segnalare, in questo numero, la speciale galleria iniziale di tavole a colori, davvero bellissime.
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Benché non credo che sia indispensabile conoscere il videogame per comprendere il manga, penso che aver almeno messo a parte il lettore dei rapporti intercorrenti tra l'ex ragazzo di Alice e la sorella, avrebbe permesso di capire perché Peter, nel volume 5, desiderasse che la ragazza recuperasse i suoi ricordi per tenerla lontana da Blood.
A questa pagina, una piccola guida in italiano al manga, ma consiglio di dare un'occhiata anche al post originale (soprattutto per le spiegazioni relative alla "pozione" e al "gioco") e a questo interessante articolo che illustra le caratteristiche più importanti dei vari personaggi [attenzione: potrebbero esserci spoiler per chi non abbia ancora letto il volume conclusivo del manga].
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Quarta di copertina: Il sogno è finito: si chiude il sipario sul mondo di Heartland.
Eppure, proprio ora che può godersi la sua cara, vecchia casa, davanti agli occhi di Alice compare...
Scopritelo nel sesto e conclusivo numero del capolavoro di QuinRose e Soumei Hoshino!
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Giudizio personale: 5/5
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Giudizio sull'intera opera: Alice in Heartland è un manga interessante, mi è piaciuta molto la terra di Heart e tutti i suoi variegati personaggi, nonché il fatto che la storia fosse un po' più matura rispetto ad altri retelling di Alice nel paese delle Meraviglie. Certo, può lasciare qualche interrogativo irrisolto (e per questo non lo consiglio a chi cerca una storia che alla fine risponda a tutte le domande) ed essere oscuro in alcuni punti (niente a cui comunque non si possa ovviare grazie ai link in alto), ma credo che valga la pena leggerlo proprio per il suo essere "diverso" dalle altre storie, e naturalmente per le belle tavole: 4-5/5.
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Alice in Heartland 1
Alice in Heartland 2
Alice in Heartland 3
Alice in Heartland 4 e 5
Disegnatrice: Soumei Hoshino
Titolo originale: Heart no kuni no Alice
Volume: 6 di 6
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Si conclude, con questo sesto volume, Alice in Heartland, una sorta di retelling di Alice nel paese delle meraviglie derivato da un otome game (una sorta di dating game, il cui scopo principale è quello di sviluppare una relazione tra la protagonista femminile e uno dei personaggi maschili).
L'ultimo numero è probabilmente il migliore di tutti, con scene molto belle, come il duello tra Blood ed Ace, il saluto di Vivaldi ad Alice, ed il momento in cui questa pone la mano sul petto del Cappellaio per sentirne il "cuore".
A questo punto della storia, il tempo è scaduto, ed Alice si prepara a tornare a casa.
Una conversazione tra Peter e Nightmare ci fa comprendere cosa rappresentano i personaggi di Heartland, e perché il Bianconiglio sarebbe il più amato, se solo la ragazza ricordasse. Il motivo per cui Peter, Nightmare -e probabilmente tutti gli altri- non vogliono che ciò accada, è molto triste, e mi ha fatto rivalutare la figura del coniglio.
La storia si conclude forse nell'unico modo possibile, che ho trovato abbastanza soddisfacente.
Deludente, invece, il fatto che l'inserto Alice in Jockerland, inserito alla fine del volume 4, non abbia avuto seguito. A quanto pare si trattava di un espediente per pubblicizzare un nuovo capitolo del videogioco, ma, non essendo questo mai arrivato in Italia, non vedo perché tradurre ed inserire una storia che non ha una conclusione.
Da segnalare, in questo numero, la speciale galleria iniziale di tavole a colori, davvero bellissime.
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Benché non credo che sia indispensabile conoscere il videogame per comprendere il manga, penso che aver almeno messo a parte il lettore dei rapporti intercorrenti tra l'ex ragazzo di Alice e la sorella, avrebbe permesso di capire perché Peter, nel volume 5, desiderasse che la ragazza recuperasse i suoi ricordi per tenerla lontana da Blood.
A questa pagina, una piccola guida in italiano al manga, ma consiglio di dare un'occhiata anche al post originale (soprattutto per le spiegazioni relative alla "pozione" e al "gioco") e a questo interessante articolo che illustra le caratteristiche più importanti dei vari personaggi [attenzione: potrebbero esserci spoiler per chi non abbia ancora letto il volume conclusivo del manga].
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Quarta di copertina: Il sogno è finito: si chiude il sipario sul mondo di Heartland.
Eppure, proprio ora che può godersi la sua cara, vecchia casa, davanti agli occhi di Alice compare...
Scopritelo nel sesto e conclusivo numero del capolavoro di QuinRose e Soumei Hoshino!
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Giudizio personale: 5/5
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Giudizio sull'intera opera: Alice in Heartland è un manga interessante, mi è piaciuta molto la terra di Heart e tutti i suoi variegati personaggi, nonché il fatto che la storia fosse un po' più matura rispetto ad altri retelling di Alice nel paese delle Meraviglie. Certo, può lasciare qualche interrogativo irrisolto (e per questo non lo consiglio a chi cerca una storia che alla fine risponda a tutte le domande) ed essere oscuro in alcuni punti (niente a cui comunque non si possa ovviare grazie ai link in alto), ma credo che valga la pena leggerlo proprio per il suo essere "diverso" dalle altre storie, e naturalmente per le belle tavole: 4-5/5.
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Alice in Heartland 1
Alice in Heartland 2
Alice in Heartland 3
Alice in Heartland 4 e 5
domenica 7 luglio 2013
La scogliera - Citazioni
" Questo - e altro ancora - gli aveva comunicato il sorriso di Anna: non soltanto 'mi ricordo', gli aveva anche detto: 'ricordo tutto ciò che tu ricordi'... "
--
" Era proprio allorché si proclamava tremendamente moderna, che a lui faceva l'effetto di essere disperatamente arretrata. "
--
" Sapeva che le malefatte, per lo più, causano nel complesso meno danni di una inutile confessione... "
--
" Era nella regione delle immaginarie gesta ed emozioni che trascorrevano le sue ore più piene... "
--
" L'amore - si diceva - l'avrebbe un giorno liberata dall'incantesimo dell'irrealtà. "
--
" Ella amava udir la sua voce quasi quanto ascoltare quello che lui diceva, e ascoltarlo le dava quasi tanta gioia quanto sentirsi guardare da lui. "
--
" Ella era riservata, era persino timida, i superficiali e gli espansivi l'avrebbero magari definita 'fredda'. Era simile a un quadro appeso in modo tale che può solo ammirarsi da una data angolazione: un'angolazione nota solo a chi se n'intende. "
--
" ... è 'moderna' - ritengo sia questo l'epiteto adottato per chi legge libri sconvolgenti e ammira quadri orrendi. "
--
" Sono felice come... come se lo meritassi! "
--
" Eravamo come due prigionieri che si parlano picchiando sul muro della cella. Non lo ha mai dimenticato. E neanche io. "
--
" Era stata infelice, già, in passato. E lo sciame di antiche pene accorse, come tanti famelici fantasmi, attorno al novello dolore. "
--
" Sì, aveva sofferto in passato: ma in modo lucido, riflessivo, elegiaco. Adesso invece soffriva come deve soffrire un animale ferito, in modo cieco e furioso, con un'unica feroce animalesca bramosia: che il dolore cessi... "
--
" ... lui era là, di fronte a lei, bastava che allungasse una mano per toccarlo... e poi, tra un momento, lo spazio da lui occupato sarebbe rimasto vuoto. "
--
" Si vedeva [...] simile ad una che s'affanni per riprendersi dopo una lunga malattia, di cui sarebbe stato assai più facile morire. "
---
Qui la scheda del romanzo
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" Era proprio allorché si proclamava tremendamente moderna, che a lui faceva l'effetto di essere disperatamente arretrata. "
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" Sapeva che le malefatte, per lo più, causano nel complesso meno danni di una inutile confessione... "
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" Era nella regione delle immaginarie gesta ed emozioni che trascorrevano le sue ore più piene... "
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" L'amore - si diceva - l'avrebbe un giorno liberata dall'incantesimo dell'irrealtà. "
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" Ella amava udir la sua voce quasi quanto ascoltare quello che lui diceva, e ascoltarlo le dava quasi tanta gioia quanto sentirsi guardare da lui. "
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" Ella era riservata, era persino timida, i superficiali e gli espansivi l'avrebbero magari definita 'fredda'. Era simile a un quadro appeso in modo tale che può solo ammirarsi da una data angolazione: un'angolazione nota solo a chi se n'intende. "
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" ... è 'moderna' - ritengo sia questo l'epiteto adottato per chi legge libri sconvolgenti e ammira quadri orrendi. "
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" Sono felice come... come se lo meritassi! "
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" Eravamo come due prigionieri che si parlano picchiando sul muro della cella. Non lo ha mai dimenticato. E neanche io. "
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" Era stata infelice, già, in passato. E lo sciame di antiche pene accorse, come tanti famelici fantasmi, attorno al novello dolore. "
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" Sì, aveva sofferto in passato: ma in modo lucido, riflessivo, elegiaco. Adesso invece soffriva come deve soffrire un animale ferito, in modo cieco e furioso, con un'unica feroce animalesca bramosia: che il dolore cessi... "
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" ... lui era là, di fronte a lei, bastava che allungasse una mano per toccarlo... e poi, tra un momento, lo spazio da lui occupato sarebbe rimasto vuoto. "
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" Si vedeva [...] simile ad una che s'affanni per riprendersi dopo una lunga malattia, di cui sarebbe stato assai più facile morire. "
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Qui la scheda del romanzo
martedì 2 luglio 2013
Still a young man: Darcy is in love
Autrice: P O Dixon
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[attenzione: SPOILER]
Still a young man è una Pride and Prejudice Variation, una "What if" novel, che si chiede come sarebbero andate le cose in Orgoglio e Pregiudizio se gli eventi si fossero svolti diversamente.
In questo romanzo, Jane ha sposato Bingley, ed Elizabeth, a causa di uno scandalo -in realtà solo un malinteso- è stata costretta a sposare Daniel Calbry, uno dei suoi favoriti, ma rivelatosi poi un farabutto che ha reso il suo matrimonio un inferno.
Per la gioia di Elizabeth, l'uomo -simile a Wickham sotto molti aspetti- è morto a soli sei mesi dalle nozze, e la nostra eroina è andata a vivere con la sorella ed il cognato, non avendo mai perdonato al padre di non averla voluta ascoltare in merito allo scandalo, e di averla costretta al matrimonio.
Lizzy conosce così Darcy, per il quale, come nel romanzo originale, non prova simpatia (anche se, in questa variazione, con ben poche motivazioni). Darcy ha qualche anno meno della vedova, e ne è subito attratto, mentre Elizabeth pensa che tale comportamento sia dovuto al fatto che l'uomo voglia scoraggiare Caroline Bingley, in quanto già fidanzato con la cugina Anne.
Interessante poter conoscere i sentimenti e i pensieri di questo più giovane Darcy, come quando si chiede perché Mr Bennet è così insensibile da interrompere la performance di Mary al piano, mentre non fa nulla per il comportamento delle figlie più piccole.
Diversamente da quanto accade nel romanzo di Jane Austen, Darcy scende da cavallo quando, a Meryton, vede Wickham parlare con Elizabeth, e le confida tutto riguardo ai suoi rapporti con l'uomo, non attraverso una lettera, ma a voce...
Ero molto curiosa in merito a questo romanzo, ma ho trovato la prima parte della storia piuttosto noiosa, ed ho impiegato un bel po' di tempo per leggerla; per fortuna, alcuni episodi invariati di Orgoglio e Pregiudizio vengono narrati molto velocemente -soprattutto quelli riguardanti Wickham-.
La seconda parte è stata invece più veloce, Darcy è sempre molto dolce, ma Elizabeth è del tutto out of character. Pur volendo attribuire alcuni suoi comportamenti e stati d'animo alla brutta esperienza matrimoniale che nel romanzo originale le è risparmiata, mi sembra davvero -davvero- troppo che lei inviti Darcy in camera sua e gli proponga di diventare amanti!
Mi è piaciuto, invece, che lei rifiuti la prima proposta -fatta a Netherfield- perché, dopo le prime nozze, crede di non poter amare nessuno e di non poter essere amata, e che invece si ricreda proprio grazie ad una lettera che Darcy le scrive dopo il suo rifiuto, a causa della quale si rende anche conto che la responsabilità della sua passata infelicità non è da attribuire solo agli altri, ma anche a se stessa.
In conclusione, Still a young man è un libro che può deludere, e che si salva solo grazie alla dolcezza del giovane Darcy e alla -per me- novità rappresentata dal fatto di non aver mai letto una variation prima.
Altre differenze col romanzo originale, note a margine e curiosità:
- viene raccontata una liaison di Darcy con una donna; mi è sembrato molto strano leggere di una lady nuda nel letto dell'eroe austeniano, ma ancora non sapevo cosa mi aspettasse in seguito;
- molto godibile la scena tra Miss Bingley e Darcy in cui questo dice che Elizabeth è una delle donne più belle che abbia mai visto;
- Lizzy comincia a fidarsi di Darcy quando questi la salva da una brutta scommessa fatta da un gruppo di uomini ai suoi danni (nel romanzo le vedove vengono viste come donne piuttosto "allegre");
- Mrs Hurst sgattaiola di notte nella camera da letto di Darcy e cerca di sedurlo...;
- Elizabeth sente molto più fortemente che nel romanzo originale la negligenza del padre;
- Bingley ottiene il merito di aver "salvato" Lydia, ma, non potendo mantenere il segreto sul reale coinvolgimento di Darcy, si confida con Jane, che dice tutto a Lizzy;
- Lady Catherine propone al nipote di sposare Anne e di prendere Elizabeth come amante; alle proteste della figlia, le risponde di aver accettato, a suo tempo, che il marito si comportasse nello stesso modo;
- Darcy pronuncia quella che ricorda la nota battuta di Mr Knightley di Emma: "A man who had felt less, might have said more."
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Trama: Widowed after six months of marriage, an older Elizabeth is determined to leave her past behind and enjoy life to its fullest, on her own terms. Charming, witty, and engaging, she is widely admired by all. However, everything is not as it seems. She harbours a secret.
The beautiful widow captivates a younger Mr. Darcy. He knows her better than she knows herself. He struggles to break through her protective barriers, the most daunting being her tightly held conviction that she will never marry again.
Vedova dopo sei mesi di matrimonio, una meno giovane Elizabeth è determinata a lasciarsi il passato alle spalle e a godersi appieno la vita, alle sue condizioni. Affascinante, arguta, e interessante, è largamente ammirata da tutti. Comunque, non tutto è come sembra. Lei nasconde un segreto.
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[attenzione: SPOILER]
Still a young man è una Pride and Prejudice Variation, una "What if" novel, che si chiede come sarebbero andate le cose in Orgoglio e Pregiudizio se gli eventi si fossero svolti diversamente.
In questo romanzo, Jane ha sposato Bingley, ed Elizabeth, a causa di uno scandalo -in realtà solo un malinteso- è stata costretta a sposare Daniel Calbry, uno dei suoi favoriti, ma rivelatosi poi un farabutto che ha reso il suo matrimonio un inferno.
Per la gioia di Elizabeth, l'uomo -simile a Wickham sotto molti aspetti- è morto a soli sei mesi dalle nozze, e la nostra eroina è andata a vivere con la sorella ed il cognato, non avendo mai perdonato al padre di non averla voluta ascoltare in merito allo scandalo, e di averla costretta al matrimonio.
Lizzy conosce così Darcy, per il quale, come nel romanzo originale, non prova simpatia (anche se, in questa variazione, con ben poche motivazioni). Darcy ha qualche anno meno della vedova, e ne è subito attratto, mentre Elizabeth pensa che tale comportamento sia dovuto al fatto che l'uomo voglia scoraggiare Caroline Bingley, in quanto già fidanzato con la cugina Anne.
Interessante poter conoscere i sentimenti e i pensieri di questo più giovane Darcy, come quando si chiede perché Mr Bennet è così insensibile da interrompere la performance di Mary al piano, mentre non fa nulla per il comportamento delle figlie più piccole.
Diversamente da quanto accade nel romanzo di Jane Austen, Darcy scende da cavallo quando, a Meryton, vede Wickham parlare con Elizabeth, e le confida tutto riguardo ai suoi rapporti con l'uomo, non attraverso una lettera, ma a voce...
Ero molto curiosa in merito a questo romanzo, ma ho trovato la prima parte della storia piuttosto noiosa, ed ho impiegato un bel po' di tempo per leggerla; per fortuna, alcuni episodi invariati di Orgoglio e Pregiudizio vengono narrati molto velocemente -soprattutto quelli riguardanti Wickham-.
La seconda parte è stata invece più veloce, Darcy è sempre molto dolce, ma Elizabeth è del tutto out of character. Pur volendo attribuire alcuni suoi comportamenti e stati d'animo alla brutta esperienza matrimoniale che nel romanzo originale le è risparmiata, mi sembra davvero -davvero- troppo che lei inviti Darcy in camera sua e gli proponga di diventare amanti!
Mi è piaciuto, invece, che lei rifiuti la prima proposta -fatta a Netherfield- perché, dopo le prime nozze, crede di non poter amare nessuno e di non poter essere amata, e che invece si ricreda proprio grazie ad una lettera che Darcy le scrive dopo il suo rifiuto, a causa della quale si rende anche conto che la responsabilità della sua passata infelicità non è da attribuire solo agli altri, ma anche a se stessa.
In conclusione, Still a young man è un libro che può deludere, e che si salva solo grazie alla dolcezza del giovane Darcy e alla -per me- novità rappresentata dal fatto di non aver mai letto una variation prima.
Altre differenze col romanzo originale, note a margine e curiosità:
- viene raccontata una liaison di Darcy con una donna; mi è sembrato molto strano leggere di una lady nuda nel letto dell'eroe austeniano, ma ancora non sapevo cosa mi aspettasse in seguito;
- molto godibile la scena tra Miss Bingley e Darcy in cui questo dice che Elizabeth è una delle donne più belle che abbia mai visto;
- Lizzy comincia a fidarsi di Darcy quando questi la salva da una brutta scommessa fatta da un gruppo di uomini ai suoi danni (nel romanzo le vedove vengono viste come donne piuttosto "allegre");
- Mrs Hurst sgattaiola di notte nella camera da letto di Darcy e cerca di sedurlo...;
- Elizabeth sente molto più fortemente che nel romanzo originale la negligenza del padre;
- Bingley ottiene il merito di aver "salvato" Lydia, ma, non potendo mantenere il segreto sul reale coinvolgimento di Darcy, si confida con Jane, che dice tutto a Lizzy;
- Lady Catherine propone al nipote di sposare Anne e di prendere Elizabeth come amante; alle proteste della figlia, le risponde di aver accettato, a suo tempo, che il marito si comportasse nello stesso modo;
- Darcy pronuncia quella che ricorda la nota battuta di Mr Knightley di Emma: "A man who had felt less, might have said more."
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Trama: Widowed after six months of marriage, an older Elizabeth is determined to leave her past behind and enjoy life to its fullest, on her own terms. Charming, witty, and engaging, she is widely admired by all. However, everything is not as it seems. She harbours a secret.
The beautiful widow captivates a younger Mr. Darcy. He knows her better than she knows herself. He struggles to break through her protective barriers, the most daunting being her tightly held conviction that she will never marry again.
La nuova copertina del libro |
Vedova dopo sei mesi di matrimonio, una meno giovane Elizabeth è determinata a lasciarsi il passato alle spalle e a godersi appieno la vita, alle sue condizioni. Affascinante, arguta, e interessante, è largamente ammirata da tutti. Comunque, non tutto è come sembra. Lei nasconde un segreto.
La bella vedova attrae un più giovane Mr. Darcy. Egli la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa. Lui lotta per penetrare attraverso le sue barriere protettive, la più scoraggiante delle quali è la sua salda convinzione che non si risposerà mai più.
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Giudizio personale: 2-3/5
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