giovedì 19 febbraio 2015

La Presidentessa

Autore: Clarin (Leopoldo Alas)
Titolo originale: La Regenta

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Ho faticato molto per terminare questo libro, anzi, lo avevo anche lasciato perdere, ma poi l'ho ripreso dopo alcuni mesi per dargli una seconda chance.
Di solito mi piacciono i romanzi piuttosto lunghi, ma questo, davvero non vedevo l'ora che finisse!

Si tratta di un'opera molto importante del Realismo spagnolo i cui protagonisti sono Anita (Ana) Ozores, la Presidentessa del titolo, e Don Fermin De Pas, un canonico. 
La prima è una donna molto giovane sposata ad un uomo anziano (matrimonio dovuto ad una maldicenza per un gioco del tutto innocente fatto da bambina, per cui, però, una mentalità chiusa e provinciale l'ha "condannata") che però non riesce a renderla felice; il secondo è un prete molto ambizioso che si innamora perdutamente di Ana. Attorno a questi due personaggi ruotano poi tutti gli abitanti della cittadina di Vetusta, ognuno con la sua storia e la propria personalità, il che fa del libro un vero e proprio romanzo corale. 

Un aspetto molto interessante riguardo proprio Vetusta, è il fatto che essa non rappresenti solo lo sfondo delle vicende dei vari personaggi, ma essa stessa venga quasi ad essere uno di loro, ed uno dei più importanti, anche più di Ana.
La cittadina viene descritta come "soffocante" (soprattutto dalla protagonista), un luogo in cui accadono sempre le medesime cose, i cui abitanti, per lo più borghesi di provincia, sono gretti, meschini, ipocriti e vigliacchi.

Anita è probabilmente diversa da loro, soprattutto all'inizio (è infatti un personaggio dinamico), ma di certo non suscita simpatia; dispiacciono, certo, tutte le sue sofferenze, ma la sua devozione appesantisce la lettura, rende presuntuoso il personaggio, ed infine meschino, proprio come i suoi concittadini, quando la usa per rifugiarsi nell'amicizia innocente con il canonico (sfruttando però l'ardente passione di questi), che, crede, la "salverà" da una relazione carnale con il dongiovanni Alvaro Mesia.
Come dicevo, i personaggi sono piuttosto numerosi (pare siano addirittura 200), ed ho fatto molta fatica a ricordarmi di ognuno di loro non tanto per questo motivo, quanto perché l'autore usa diversi appellativi per gran parte di loro, ed ammetto di aver preso appunti per ricordare di volta in volta chi fosse chi.

La storia non è delle più interessanti, e la narrazione è davvero molto lenta, con tantissime sequenze statiche a farla da padrone, anche se non è assente l'ironia. Una lettura consigliata solo a chi sia un vero amante della letteratura realista.

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Trama: La noia, l’adulterio, lo scandalo e la vergogna in una Spagna che poco o nulla ha del colore folcloristico. Sotto accusa l’immobilismo di un paese chiuso e stretto nella morsa di rigide classi sociali, del perbenismo e della tranquillità borghese, che vede franare quello che era il suo punto di forza: la famiglia. La Presidentessa è Ana, paragonata dalla critica ad Emma Bovary e ad Anna Karenina, eroina tra le più belle e affascinanti del romanzo ottocentesco, creatura di Clarin, il più importante rappresentante del naturalismo spagnolo, nel suo capolavoro indiscusso.

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Giudizio personale: 3/5

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Qui le citazioni dal romanzo

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